Cosa puoi fare tu
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Nel mondo che ci circonda c’è tanta gente che è in grande difficoltà. Se abbiamo un po’ di tempo in più dedichiamoglielo, se abbiamo del superfluo, perché siamo stati fortunati, possiamo donare qualcosa a chi non ha niente.
Noi non abbiamo girato lo sguardo dall’altra parte, ma facciamo quello che possiamo con concretezza, impegno e determinazione. A volte dinanzi al dramma dei migranti che muoiono in mare e nelle traversate del deserto, che vivono condizioni disumane nei lager libici, ci commuoviamo, ci dispiacciamo, ma dopo qualche ora dimentichiamo tutto e passiamo avanti. Altre volte non sappiamo cosa fare per venirgli incontro, per alleviare le loro sofferenze.
E invece, al di là delle parole, sono tante le cose che possiamo fare, che puoi anche fare anche tu, non necessariamente con aiuti economici, ma mettendo a disposizione parte del proprio tempo libero. Qui di seguito ne elenchiamo alcune:
1) Puoi ospitarli in casa. Anche per pochi mesi, fargli sentire affetto e attenzione, conoscere i tuoi parenti, i tuoi amici, inserirli nel contesto delle tue relazioni. Così prendono coraggio, non si sentono rifiutati, iniziano a conoscere il mondo che li circonda nel verso giusto.
2) Fargli da mentore. Spesso sono ragazzi soli, non conoscono bene il nostro ambiente, hanno bisogno di consigli che puoi dare in base alla tua esperienza, puoi mettere a loro disposizione le tue relazioni e le tue conoscenze di adulto per agevolarne il percorso di integrazione.
3) Prenderli in affido. Una situazione sicuramente più impegnativa dell’essere mentore o di ospitarli in casa. Questo potrebbe essere un passaggio successivo ai precedenti, se la relazione diventa importante, matura per un rapporto più stretto. Una scelta di questo tipo passa per un breve corso che viene fatto dai servizi sociali del Comune.
4) Fare da tutore ai minorenni. Molti dei ragazzi che sbarcano hanno tra i 16 e i 17 anni ed anche meno. È questa una fase molto delicata per loro perché da soli, in una terra straniera, senza famiglia e amici non sanno come orientarsi. Devono iniziare una nuova vita completamente diversa dalla precedente. La presenza di un tutore che si occupa di far rispettare i loro diritti è fondamentale per rendere meno traumatica questa nuova fase della loro vita. Per fare il tutore volontario basta frequentare un corso di due, tre giorni e si viene iscritti nell’apposito albo del Tribunale dei minorenni.
5) Essere famiglia di appoggio. Appoggio nel senso di dare una mano di aiuto dall’esterno ad una famiglia, ragazzi o a ragazze magari con figli che necessitano di un supporto sia psicologico che affettivo o di piccoli aiuti per favorire il loro processo di integrazione e di inserimento nella società.
6) Adottarli. E’ il passaggio più importante di tutti. Sono pochi i casi di questo tipo e riguardano coppie già pronte per questa esperienza, che si sono candidate presso il Tribunale dei minorenni con l’obiettivo dell’adozione. A loro vengono in genere dati in adozione bambini piccoli, arrivati da soli perché i genitori sono morti in mare, o abbandonati da mamme sole. In questi casi nascono sempre relazioni fortissime e gratificanti, proprio come da genitori e figli biologici.
7) Donargli qualcosa. Qualche esempio: aiutarli a pagare l’affitto di una casa, comprare una bicicletta ad un ragazzo per andare a lavorare, pagare un corso per conseguire la patente, finanziargli un corso professionale che gli consente più agevolmente di trovare un lavoro, sostenerli negli studi, aiutarli a curare malattie importanti, offrirgli un lavoro, se ne hai la possibilità, ecc.
8) Il sorriso e la gentilezza. E se proprio non si vuole fare nessuna delle cose che abbiamo elencato prima, si può avere un diverso approccio con i migranti. Essere gentili quando li si incontra, regalando un sorriso invece di guardarli con indifferenza o peggio con disprezzo; essere tolleranti invece di vederli come estranei da temere a priori; dare semplicemente un buon consiglio invece di far finta di non sapere niente.
9) Lasciti e donazioni. Puoi fare una donazione o un lascito di beni o denaro alla nostra associazione che si occupa solo di sostenere e assicurare un futuro ai migranti. La donazione può anche essere vincolata, indirizzata ad una singola persona per un motivo specifico, per il raggiungimento di un obiettivo. In modo da vedere nella persona individuata e sostenuta l’effetto prodotto dall’aiuto dato.
In foto: E poi ci sono le mamme del cuore che danno amore e futuro a bambini sbarcati da soli perché i loro genitori sono morti nella traversata del Mediterraneo.