Un altro grande problema che devono affrontare le donne migranti, soprattutto le ragazze madri, che non hanno una famiglia, è quello di dove lasciare i bambini quando devono andare a lavorare. Gli italiani si appoggiano su zii, nonni e parenti vari, ma loro che qui non hanno nessuno come fanno?
Per buona parte dell’anno possono portarli per mezza giornata a scuola, ma restano scoperti nel pomeriggio e d’estate tutto il giorno quando l’attività scolastica si ferma. E siccome si tratta in genere di donne che lavorano spesso per l’intera giornata, la questione diventa irrisolvibile.
Al lavoro non possono rinunciare. E allora, come fanno? E’ una questione veramente complicata. Spesso si trovano soluzioni improvvisate che non consentono ai bambini di stare bene e soprattutto in sicurezza e alle mamme di sentirsi tranquille.
Ma anche in questo caso la soluzione ci sarebbe. Si potrebbe pensare alla creazione di baby parking o ludoteche – dislocate in un paio di punti della città, dove sono concentrati più migranti, magari munite di minibus per la raccolta e la consegna dei bambini – aperte nelle ore non scolastiche, sino alle 20.00 di sera, con operatori qualificati.
La precedenza andrebbe ai figli delle ragazze madri sole e se resta spazio anche ad altri. Il progetto necessita ovviamente di locali, attrezzature ed operatori che badano ai bambini. I locali potrebbero essere messi a disposizione dagli enti che ne dispongono e li tengono inutilizzati. Alle attrezzature e agli operatori da pagare dovrebbe pensare qualcuno che ha a cuore questo progetto e vuole sostenerlo economicamente.